Muravera: L’Arte Presepiale nel Sarrabus
Nel cuore del Centro storico di Muravera, presso l’antico Monte Granatico, all’interno di un piccolo scrigno museale, tra luci soffuse e un dolcissimo sottofondo musicale, si trova un originale Presepio Artistico Popolare.
Si tratta di un’opera, mt.8×3, realizzata artigianalmente dagli artisti dell’Associazione Culturale “La Forgia” sperimentando, nel rispetto del più rigoroso green style, un attività di “Riciclo creativo” utilizzando materiali poveri e di recupero quali cartone, gesso, cartapesta, argilla, polistirolo da imballaggio, riuso di stoffe, terre colorate naturali colle di scarto nell’uso edile ecc…
Tutto è stato costruito manualmente: case, rocce, oggettistica. I personaggi sono realizzati in terracotta e dipinti a mano. L’ambientazione è quella tipica della Sardegna. La rappresentazione altamente suggestiva ma realistica, ha richiamato in 17 giorni di apertura, circa 1.800 visitatori (tanti i visitatori non del Sarrabus).
La rappresentazione presepiale ci racconta delle prime ore dell’alba. Di quella prima alba dopo quella storica mezzanotte, in cui le città e le campagne, appena iniziate le quotidiane attività lavorative, furono distratte dall’annuncio del santo evento che, in un fermo immagine, i presepisti hanno suggestivamente immortalato.
Tra paesaggi campestri, montani, vecchi mestieri e scorci di vita quotidiana della tradizione sarda, ecco che immagini e ricordi si ricompongono dando spunti di riflessione e di meditazione.
Al visitatore non distratto, al viaggiatore appassionato offre stimoli che scavano nel profondo, a ripensare come un certo tipo di vita rurale abbia potuto dare forte fondamento e nutrimento a intere generazioni e che invece come oggi, per scelte scellerate e condizionale, rischiamo di non recuperare.
E al “recupero” a 360 gradi è ispirata l’opera artistica: oltre ai materiali, anche a quello delle attività lavorative, gli antichi mestieri. Ma, rappresentando anche le varie colture della terra, l’opera sembra richiamare anche al ritorno ad una alimentazione più naturale e genuina; si rappresentano in fatti: latte, fichi d’india, olive, castagne, mandorle, pomodori secchi, cibi poveri ma che sono stati il nutrimento dei nostri nonni centenari.
E’ forse proprio grazie a una più corretta e confacente alimentazione che la Sardegna primeggia, a livello mondiale, per la longevità dei suoi abitanti.
Nel presepio è rappresentato un omino che intreccia i cestini: è Tziu Alliccu da giovane, oggi centenario. L’arte dell’intreccio di giunchi e la lavorazione delle canne, sono state fonte di ricchezza in terre povere, umide e palustri come le nostre. E’ importante riflettere anche sul loro più proficuo riuso ( biomasse, bioedilizia p.es.) per un nuovo modello di sviluppo dell’isola proiettato verso il futuro.
Il presepio artistico popolare di Muravera: un grande abbraccio universale tra l’uomo e la generosità della sua Terra, la Grande Madre generosa sin dalla primordialità, adorata dai vari culti religiosi, santificata e ritrovata nella magnificenza della donna Madre, che la letteratura cristiana rappresenta all’interno di una semplice grotta mentre allatta il Bimbo e il mondo.
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